Descrizione
Una delle prime registrazioni ufficiali del nome Cinzano, risalente al 1568, è custodita negli archivi parrocchiali del borgo di Pecetto Torinese (a tal proposito, ancora sul finire del XIX secolo un territorio tra la strada tra Pecetto e Chieri era denominato Cinzano[1]). I Cinzano erano già allora specializzati in colture di alberi da frutto e vite e producevano rosolio, un liquore derivato dal petalo della rosa, usato spesso come base per altri liquori, vini ed elisir, con proprietà benefiche.
Nel 1707 il maestro acquavitaio Giovanni Battista Cinzano ottiene la licenza governativa per distillare e vendere elisir e rosoli fino a Torino. Il 6 gennaio 1757 i fratelli Carlo Stefano e Giovanni Giacomo Cinzano, suoi eredi, sono investiti del titolo di maestri acquavitai[2], ottenendo inoltre un’ulteriore licenza dalla corte Sabauda e aprono la bottega laboratorio di Via Dora Grossa, oggi via Garibaldi, nel centro di Torino.
Nel 1786 l’azienda viene insignita dai reali di Casa Savoia quale miglior produttore di una specialità torinese di Vermouth (il Vermouth Rosso).
Nel 1786 i Cinzano vengono incaricati dal Re di Piemonte e Sardegna di emulare i metodi francesi di produzione dello Champagne, nei domini reali di Santo Stefano Belbo e Santa Vittoria d’Alba.
I Savoia continuano a incentivare le sperimentazioni dei fratelli Cinzano offrendo loro le tenute di Santa Vittoria d’Alba come base per le loro ricerche. Dagli anni Sessanta dell’800, i Cinzano iniziano a produrre su scala industriale i loro prodotti, soprattutto i vermouth; negli stessi anni viene inaugurato il primo stabilimento a Santo Stefano Belbo.
Nel settembre 1999 il marchio Cinzano viene acquisito dal gruppo Campari.